- Incontro 1Orientamenti educativi attuali - Venerdì 16 settembre
- Incontro 2Imparare a chiedere e dare rispetto nella relazione educativa - Venerdì 23 settembre
- Incontro 3 Investimenti genitoriali e disturbi comportamentali nel bambino - Venerdì 30 settembre
- Incontro 4Modalità d’intervento psicoeducativo - Venerdì 6 ottobre
Questi incontri, per genitori di bambini di 0-5 anni, intendono proporre alcune considerazioni sui disturbi comportamentali del bambino in età prescolare. Oltre a un momento di teoria sarà possibile anche una parte di condivisione, per chi lo vorrà, della propria esperienza genitoriale.
1) Orientamenti educativi attuali
Spesso trattato come un adulto, il bambino non capisce perché non può condividere tutta la vita con i genitori. I genitori a volte faticano a contenere le pretese di onnipotenza del bambino, ritengono spesso che imporre limiti ai figli sia qualcosa di arbitrario e troppo doloroso per i bambini. Tutto avviene come se la conflittualità dovesse rimanere al di fuori della famiglia, lasciando agli educatori di nidi e scuole il ruolo di cattivi che espongono i bambini a frustrazioni nella misura in cui cercano di dar loro delle regole. Il bambino è per lo più pianificato, è stato desiderato per anni, spesso è l’unico, è un piccolo tesoro, depositario di enormi investimenti affettivi. La famiglia da etica è diventata affettiva, non trasmette più valori, ma ricerca l’ideale del vivere bene insieme, evitando possibili conflitti.
2) Imparare a chiedere e dare rispetto nella relazione educativa
Il rispetto è un atteggiamento che favorisce le relazioni interpersonali adeguate e soddisfacenti. Per molti, esempio di rispetto sono stati i propri genitori, alcuni parenti prossimi, alcuni insegnanti e l’hanno fatto con la disponibilità, con la responsabilizzazione, con il dialogo. Ci chiederemo che sensazioni, quali stati d’animo muovano in noi questo tipo d’insegnamento: se ci siamo sentiti rispettati, se la nostra autostima ha subito dei contraccolpi. Ci renderemo conto che le figure della memoria sono spesso idealizzate, ciò significa che non erano persone “perfette”, ma che sapevano conquistare le nostre attenzioni e la nostra fiducia grazie a dei tratti dominanti che andavano comunque a incidere nella fiducia in noi stessi e nell’altro.
3) Investimenti genitoriali e disturbi comportamentali nel bambino
Tutti i genitori fanno investimenti emotivi sui figli, attribuiscono loro attese, desideri, paure; una madre quando ha un bambino piccolo proprio grazie al suo intuito, alla sua sensibilità, alla sua capacità di osservazione è in grado di capire il suo bambino, attribuendogli vissuti emotivi, intenzioni, ecc. Divideremo gli investimenti genitoriali, potenzialmente patogeni per i figli, in 2 categorie, pur consapevoli di correre qualche rischio di semplificazione. Non esiste solo il genitore, ma anche la coppia che agisce sul bambino. Parleremo anche di aggressività, parola derivante dal latino “adgredior” che significa “andare verso”.
4) Modalità d’intervento psicoeducativo
I bambini che hanno disturbi del comportamento sono bambini difficili da sopportare. In questo incontro passeremo in rassegna alcuni modelli d’intervento basati sul gioco.